L’esempio dei genitori

Castellinaldo

A Castellinaldo, un paesino nel cuore del Roero albese, tra le famiglie veramente cristiane si distingueva quella del viticultore Giacomo Bordino.
Nato nel 1886, Giacomo aveva frequentato la scuola materna e quella elementare. All’età di ventinove anni aveva sposato una cugina del parroco, Rosina Sibona, dalla quale ebbe otto figli.
Papà e mamma Bordino lavoravano la terra per guadagnare il pane necessario alla famiglia. E si affidavano alla Provvidenza: accoglievano tutto con serenità, come proveniente dalle mani di Dio. Nonostante tutto, la famiglia Bordino non patì mai la fame. «La prima preoccupazione dei nostri genitori era di crescerci e di educarci cristianamente – scrisse Clelia, la secondogenita –. A tal fine non risparmiarono fatica e vigilanza».

Il 12 agosto 1922, nacque il terzogenito dei coniugi Bordino. Tre giorni dopo venne battezzato con il nome Andrea.

L’educazione ricevuta dalla famiglia

L’educazione ricevuta dalla famiglia e la frequenza alla scuola materna diretta da suor Ernestina formarono cristianamente il piccolo Andrea.

A sette anni ricevette la Prima Comunione e nel settembre 1930 ricevette la Cresima.

A scuola era un bambino come tanti altri, non eccelleva nello studio, ma non si scoraggiava e aumentava l’impegno. Andrea aveva un’intelligenza pratica.
Durante le vacanze estive dava una mano al papà nelle vigne.

«Andrea amava la terra, e proprio per questo motivo, pur lavorando per due, non faticava – raccontava il fratello maggiore, Risbaldo –.

Divenuto giovane si alzava prima di tutti i suoi fratelli, zapponava filari di viti tutto il giorno e a sera non era mai stanco. Adoperava la vanga con la stessa disinvoltura di uno scrittore che tiene la penna in mano».

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